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Alle origini dello shampoo

19/05/2021

La sua storia antica


Già gli Egiziani usavano una miscela di acqua, aceto e limone per detergere i loro capelli. Gli Indonesiani invece usavano pula di riso e paglia. Bruciandole ne ricavavano una cenere che mescolavano con acqua per formare la schiuma. Le ceneri e la schiuma venivano strofinate nei capelli e risciacquate, lasciando i capelli puliti ma molto secchi. Allora gli indonesiani applicavano olio di cocco per ammorbidire e lisciare i capelli dopo lo shampoo. Nell’Africa del Nord si usava la creta mescolata a della frutta essiccata.

Nel Medioevo

 

Nel Medioevo, il vero trend era quello dei capelli lunghi. Si usavano uova sbattute in rum o brandy. Questa formula si è mantenuta durante i secoli fino nell'Ottocento. Utilizzare le uova è sicuramente un trucco da tenere a mente se ti trovi senza shampoo (se hai i capelli secchi usa solo il tuorlo).
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La svolta nel diciottesimo secolo: il primo shampoo

 

Arriviamo alla metà del 1700 per una vera rivoluzione. A Brighton, in Inghilterra, un uomo indiano, Sake Dean Mahomed aprì un bagno pubblico dove forniva il servizio di lavaggio dei capelli. Questo trattamento era a base di sapone, acqua ed erbe. Alla fine del diciottesimo secolo lo "shampoo" arriva in Europa. Si tratta di una miscela di trucioli di sapone, fusi con delle erbe. La parola shampoo nell'uso inglese risale al 1762, col significato di "massaggiare”, e già dallo stesso anno compare in italiano come “sciampo". La parola era un prestito dall'anglo-indiano shampoo, trasformazione dall'hindi di champo, imperativo di champna ossia "fare pressione, massaggiare i muscoli, massaggio. Durante i primi stadi dello shampoo, parrucchieri Inglesi bollirono sapone tagliato nell'acqua e vi aggiunsero erbe per dare ai capelli brillantezza e profumo. Kasey Hebert fu il primo fabbricante di shampoo conosciuto, e l'origine è attualmente attribuita a lui: egli vendette il suo primo shampoo, Shaempoo nelle strade di casa sua a Londra, in Inghilterra.
Originariamente lo shampoo e il sapone erano prodotti molto simili; entrambi erano prodotti da tensioattivi, un tipo di detergente. Lo shampoo divenne la logica evoluzione dei prodotti per l'igiene personale, e fu creato per gli specifici bisogni dei capelli e non piu' per il corpo in generale. 
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Lo shampoo ai primi del '900

 

Bisogna aspettare il 1930 per lo shampoo così come lo conosciamo noi oggi. Gli shampoo moderni, come sono conosciuti oggi, furono introdotti la prima volta nel 1930 con Drene, il primo shampoo (non saponetta) sintetico. Un primo passo verso i veri e propri detergenti ma con qualche difetto: rendeva i capelli secchi e appiccicosi. 
 

Lo shampoo oggi

 
La credenza popolare è sempre stata: più schiuma più detersione, ma non è così. Dopo anni di shampoo “tutta schiuma” e di  pubblicità incentrate solo su questo, si apre un nuovo capitolo nella detersione capillare e arrivano i mild shampoo, prodotti di relativa nuova concezione già presenti nelle offerte dei maggiori brand ma fino ad ora passati inosservati. Oggi le aziende offrono  sempre piu' spesso prodotti formulati con una minima quantità di tensioattivi (che detergono e creano la schiuma), senza siliconi, coloranti e parabeni. I tensioattivi, soprattutto quelli più aggressivi come il Sodium Lauryl Sulfate, disidratano i capelli e danno l’effetto “paglia”, obbligando all’uso del balsamo per richiudere le cuticole e districare le lunghezze. I siliconi danno un risultato lucido ma appesantiscono, i coloranti contrastano il colore dei capelli, sono ammessi solo quelli anti-giallo con colorante viola.”




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